Gli amici di Max Picard
Biografia
1888 Il 5 giugno Max Picard nasce a Schopfheim (Baden-Württemberg), da genitori svizzeri di religione ebraica. Il padre, Joseph, è commerciante di stoffe.
1906 Maturità al liceo classico di Lörrach.
1907-1911 Studi di medicina a Kiel, Monaco, Friburgo i/Br. e conseguimento del titolo di Dr. med.
1912-1913 Esercita la medicina nelle cliniche universitarie di Heidelberg, Francoforte e Berlino.
1914 Matrimonio con Margarete Goldstrom, pure medico. Soggiorni a monaco e Starnberg. Pubblica un breve pamphlet Der Bürger e alcuni studi di psicologia dei sistemi produttivi e del consumo.
1915 Si allontana dalla medicina, che considera troppo meccanicistica, positivista e darwiniana. Nascita del figlio Michael. Tiene conferenze di critica d'arte.
1916 Das Ende des Impressionismus. Segue a Heidelberg le lezioni dei neokantiani Heinrich Rickert e Ernst Troelsch.
1918 Soggiorno a Davos. Expressionistische Bauernmalerei. In occasione di una sua presentazione di quest'opera a Monaco, Picard conosce Rainer Maria Rilke, a cui resterà sempre legato da una profonda amicizia. Risale pure a quest'epoca la conoscenza dello scrittore austriaco Rudolf Kassner.
1919 Si stabilisce in Ticino (prima a Locarno poi a Brissago), una regione in cui, secondo le sue affermazioni, ciò che è dato all'uomo si trova esposto ancora apertamente nel paesaggio.
1920 Mittelalterliche Holzfiguren.
1921 Der letzte Mensch. Il libro fa grande impressione su Rilke.
1927 Morte della moglie Margarete.
1929 Das Menschengesicht. Picard vi traccia le linee essenziali della sua fisiognomica.
1930 Si trasferisce a Sorengo, vicino a Lugano.
1934 Die Flucht vor Gott. Forse la sua opera di critica culturale più virulenta. È favorevolmente recensita da Hermann Hesse. Picard si trasferisce a Gentilino, sulla Collina d'Oro.
1939 Pubblica Die Grenzen der Physiognomik, in cui precisa la chiave cristologica e spirituale della sua fisiognomica.
1942 In Die unerschütterliche Ehe descrive il matrimonio quale fenomeno originario e immagine paradigmatica della relazione tra uomo e donna.
1943 Si stabilisce a Caslano, un piccolo villaggio sul lago di Lugano.
1946 Hitler in uns selbst. Questa analisi del fenomeno del nazismo riscontra un grande successo a livello internazionale e in breve tempo è tradotta in otto lingue.
1947 Conosce il filosofo francese Gabriel Marcel; ne nasce una stretta amicizia sostenuta anche da un fitto scambio epistolare.
1948 Esce Die Welt des Schweigens, che resta a tutt'oggi il suo libro più letto e citato.
1951 Esce il suo originale diario di viaggio in Italia Zerstörte und ünzerstörbare Welt , definito dall'autore come una propedeutica all'arte di osservare («Lehrbuch des Schauens»).
1952 Il Land del Baden-Württenberg gli conferisce il «Johann-Peter Hebel Preis» per l'insieme della sua opera.
1953 Wort und Wortgeräusch.
1954 Die Atomisierung in der modernen Kunst.
1955 Si trasferisce a Neggio. Escono i due brevi saggi Ist Freiheit heute überhaupt möglich?, Einbruch in der Kinderseele e la sua ultima grande monografia Der Mensch und das Wort.
1958 Die Atomisierung der Person. In occasione dei suoi 70 anni, gli amici Wilhelm Hausenstein e Benno Reifenberg pubblicano in suo onore una miscellanea con più di trenta contributi (Max Picard zum siebzigsten Geburtstag).
1959 Das letzte Antlitz, originale commento a una serie di maschere mortuarie.
1963 Cura la pubblicazione di una selezione dei brevi racconti dello Schätzkästlein des rheinischen Hausfreundes di Hebel, scrittore che aveva sempre molto apprezzato e ammirato.
1965 Per i postumi di una caduta, muore il 3 ottobre. È inumato a Neggio.
1988 In occasione del centenario della nascita, la città natale di Schopfheim organizza una mostra sul filosofo e gli dedica una piazza nel centro cittadino, la Dr. Max Picard Platz. L'editore Thorbecke pubblica un'antologia di testi picardiani curata da M. Bosch (Wie der letzte Teller eines Akrobaten …, eine Auswahl aus dem Werk).
2009 Convegno internazionale su Max Picard a Trento (Italia): «L’“ultimo uomo”: atomizzazione della persona e crisi della civiltà».

